Tuffarsi nelle cascate del Niagara!
- Toto Salvatore Magliozzi
- 12 nov 2017
- Tempo di lettura: 4 min
Come godersi in un solo giorno e con pochi spicci questa magnificenza, una rivincita del Canada sugli Stati Uniti.

Le Cascate del Niagara: per una volta, gli Stati Uniti sono la nazione povera e il Canada regna. La natura gli ha regalato la visione grandangolare delle maestose cascate che si affacciano sul confine tra i due paesi e la scommessa commerciale dei canadesi sul turismo ha fatto sì che la maggior parte delle attrazioni fosse sul loro lato del Niagara River.
Questa è decisamente la parte migliore per passeggiare accanto a una vista che toglie il fiato, e per scattare foto degne della copertina di una rivista di viaggi. Ma, il rovescio della medaglia, il lato canadese rappresenta anche la zona più ricca di "turist trap", attrazioni a volte poco inerenti con la spettacolarità delle cascate, fatte a dovere per spillare soldi ai turisti e regalargli un'esperienza che, molto spesso, potrebbero vivere in qualsiasi altro luogo.

Con un po' di accortezza, tuttavia, si può evitare il "luna park" e concentrarsi sulla forza, il suono, e le spettacolari evoluzioni del vapore acqueo, così voluminoso da formare diversi fenomeni meteorologici locali. Non è raro infatti distinguere un netto arcobaleno accanto alla "American Falls". Allo stesso modo sono frequenti le nuvole formate dagli schizzi della "horseshoe falls", la più grande e potente delle tre. E si può perfino toccare l'energico flusso della più piccola, ma non per questo meno spettacolare "Bride Veil Falls".
Un luogo meraviglioso, affascinante e poetico, tuttavia caotico. Potete immaginare quanto un'area così spettacolare possa essere affollata durante la "peak season" di un paese sempre ai primi posti nelle classifiche del turismo sia per incoming che outgoing.

Ma si può restare fuori dai percorsi battuti, godersi le cascate, le rapide e quel poco di natura che ancora lo circonda? La risposta è sì, magari con qualche accorgimento alla "tototravel.it". Innanzitutto è consigliabile scegliere bene tra le numerose attrazioni possibili. Non è decisamente necessario farle tutte. Alcune, sebbene non sia palesato, non riguardano direttamente le cascate, che spesso non sono neanche visibili dai luoghi dove queste attività si svolgono.
Ogni viaggio per essere perfetto deve essere personalizzato, questa è la nostra filosofia. E quindi vi consiglio di leggere bene blog, forum e recensioni prima di preparare il vostro itinerario. Ricordatevi che le cascate del Niagara sono un luogo turistico e quindi promosso da specialisti nel marketing, interessati principalmente al vostro portafogli.
Come mero esempio, comunque, vi racconto cosa farei io se avessi un solo giorno per visitare le Niagara Falls. Innanzitutto è possibile farlo da entrambi i lati, quello canadese è quello statunitense, con i relativi pro e contro. Il lato americano è più naturale, ha molto verde e vi permette di camminare accanto alle rapide della cascata principale. L'altro, come dicevamo, ha la vista migliore, e numerose attrazioni più o meno adrenaliniche.

Io soggiornerei sul lato canadese perchè offre molte più possibilità, Hotel con vista, ma anche degli ottimi B&B a prezzi ragionevoli e che permettono di raggiungere le cascate a piedi (il parcheggio è molto costoso). Partirei di primo mattino, e come prima cosa attraverserei a piedi il Rainbow Bridge, un ponte lungo poche centinaia di metri che mi permetterebbe di attraversare la frontiera, in un'atmosfera più che mai amichevole (dato per scontato il regolare possesso di visto e passaporto). La vista mi toglierebbe il fiato ed avrei la possibilità di fare qualche scatto prima che la folla inizi a colorare i bordi del Niagara River.
A questo punto cercherei di essere tra i primi ad accedere alle poche attrazioni che intendo visitare e che richiederebbero, più tardi, file lunghissime. Una fra tutte la "Maid of the Mist" un'imbarcazione che si avvicina così tanto alle cascate da bagnare completamente tutti i passeggeri e permettere loro di sentire la stravolgente potenza dei più di 2 milioni di litri al secondo che vengono giù da un'altezza di oltre 50 m.

Pensare a tutte le storie di coloro che ci si sono letteralmente tuffati, spesso all'interno di una botte, e sapere che alcuni di loro sono anche sopravvissuti non può che dare i brividi. A cominciare da Annie Edison Talylor, un insegnante che lo fece per prima nel lontano 1901 alla veneranda età di 63 anni, chiusa in un barile con il suo cuscino portafortuna, per un mero scopo economico. Per non parlare delle decine di altri tentativi dei più disparati e spesso finiti in tragedia. "Ma questa è un'altra storia e la si dovrà raccontare un'altra volta..."
Torniamo al nostro itinerario. Completamente bagnato, subito dopo la mia personale "immersione" nelle cascate, mi avvicinerei il più possibile alla base dell'"American falls" per sentirne il suono e la potenza, approfittando della posizione esclusiva dell'approdo, proprio accanto alla base di questo gigantesco muro d'acqua.
Nel risalire passerei senza dubbio qualche minuto a godermi e fotografare lo spettacolare arcobaleno dalla terrazza riservata ai passeggeri, prima che questa sia affollata dalle migliaia di visitatori quotidiani.

Ancora un po' umido, poi, farei una lunga passeggiata, e magari un pranzo immerso nel verde, su Goat Island. A parte il primo tratto, che permette una vista privilegiata e molto ravvicinata al bordo delle cascate, quest'area non è mai troppo affollata, sebbene permetta di avvicinarsi gratuitamente alle rapide del Niagara River, tra l'altro fra le più forti e roboanti del mondo.
Dopo una rapida occhiata a Three Sister Island, tornerei col trenino fino al Rinbow Bridge, e da lì passeggeri lungo il lato canadese per apprezzare la vista spettacolare di tutte e tre le cascate, fino a raggiungere uno dei numerosi ristoranti per una cena caratteristica. Probabilmente passerei a fotografare la curiosa "Upside Down House" (casa a rovescio).

Dopo cena potrei godermi un'atmosfera da fiaba grazie alla variopinta illuminazione notturna delle cascate e ai fuochi d'artificio. Magari tenterei, probabilmente con scarso successo, di fare qualche foto notturna.
Avrei speso così soltanto i 50 cents per attraversare il ponte e i pochi dollari per il giro in barca e la cena, ma avrei avuto un assaggio di tutte le sfaccettature che offre il magico spettacolo delle cascate, ed in un solo, intensissimo giorno.
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